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ISLAM
Religione monoteistica rivelata, nata dalla predicazione
di Maometto nei primi decenni del VII secolo.
Il nucleo centrale della dottrina islamica è ben sintetizzato nella
Sahada, la professione di fede consistente nella seguente formula:
Professo che non vi è altro dio che Dio e che Maometto è
l'Inviato di Dio. In tale formula viene definito un monoteismo rigoroso
concentrato su un unico Dio (Allah), che è quello della tradizione
giudaico-cristiana, e nella stessa cornice viene collocata anche la figura
di Maometto (il Profeta per antonomasia) come
Sigillo dei profeti, vale a dire l'inviato conclusivo del ciclo divino
iniziatosi con la creazione di Adamo e di cui la legge di Mosè,
le visioni dei profeti ebraici e la predicazione di Gesù non furono
che i momenti preparatori. La rivelazione, ricevuta da Maometto tramite
l'arcangelo Gabriele, si identifica con il Corano
che, assieme alla sunna (il comportamento del Profeta rimandato
dalle pie tradizioni o hadith), costituisce la fonte principale
della Sharî'a, la legge canonica che
permea l'intera vita del musulmano. Religione di stampo giuridico, in
cui compito essenziale del credente è solo quello di adempiere
la volontà divina canonicamente fissata nella Sharî'a,
l'Islam non contempla né dogmi né sacramenti né clero
e prevede solo cinque precisi obblighi rituali: la già ricordata
Shahada, la preghiera quotidiana da ripetere a cinque ore diverse,
l'elemosina o decima per l'assistenza ai poveri, agli orfani e alle vedove,
il digiuno (nel mese di ramadan) e il pellegrinaggio alla Mecca
(al- haj) da compiersi almeno una volta nella vita. Un particolare peso
nella vicenda storica e politica del mondo islamico ebbero sempre le cosiddette
"città sante", tra le quali rientrano, oltre alla Mecca e a Medina,
Gerusalemme, con la veneratissima moschea di al-Aqsa, ed Hebron, con la
tomba di Abramo. A questo elenco i musulmani sciiti aggiungono anche le
città Najaf e Kerbela in Iraq, e Qom e Mashad in Iran. Nonostante
la sua impronta legalistica e antiascetica, all'interno dell'Islam non
mancarono tuttavia deviazioni mistiche incarnatesi nel sufismo.
In campo teologico l'Islam ebbe scuole importanti come quella dei mutaziliti
e altre facenti capo a grandi figure di pensatori quali al-Ashari (IX
secolo) e al-Ghazzali (XI secolo). Al di là della grande suddivisione
tra sunniti e sciiti,
il mondo islamico conobbe e conosce un panorama vastissimo di sette (alawiti,
drusi, kharigiti, ibaditi, ismailiti), mentre sul piano giuridico segue
quattro diversi indirizzi interpretativi della Sharî'a (hanafiti,
hanbaliti, malikiti, shafiti). L'Islam, diffuso prevalentemente in Asia
e in Africa, ma presente e in espansione pure in Europa, contava alla
fine del secondo millennio cristiano circa un miliardo di fedeli divisi
tra una stragrande maggioranza di sunniti e una minoranza di sciiti, concentrata
soprattutto in Iran. A livello diplomatico il mondo islamico è
riunito nell'Organizzazione della conferenza islamica, creata nel maggio
1971 per iniziativa precipua dell'Arabia saudita e del Marocco, a cui
aderiscono oltre quaranta paesi.
M. Lenci

B.C. Cahen, L'islamismo. Dalle origini all'inizio dell'impero ottomano,
Feltrinelli, Milano 1969; G.E. Grunebaum (a c. di), L'islamismo. Dalla
caduta di Costantinopoli ai nostri giorni, Feltrinelli, Milano 1972;
A. Bausani (a c. di), Il Corano, Sansoni, Firenze 1978; A. Bausani,
L'Islam, Garzanti, Milano 1980.
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